Il Reddito di Cittadinanza (RdC) è una misura ministeriale di contrasto alla povertà che prevede un sistema di presa in carico dei cittadini con l’obiettivo di favorire processi di inclusione sociale e accesso al mondo del lavoro.
Il percorso che fa il cittadino in condizione di disagio economico sono:
A questo punto il sistema gestionale del RdC (portale GEPI) a partire dalla informazioni raccolte nella domanda, stabilisce se il soggetto deve sottoscrivere con il Centro per l’Impiego un Patto per il Lavoro e la conseguente ricerca di un posto di lavoro, oppure essere preso in carico dal servizio sociale e sottoscrivere un Patto per l’inclusione
Eventuali aggiornamenti, integrazioni in merito all’attuazione della misura sono consultabili direttamente sul sito ministeriale dedicato al Reddito di Cittadinanza https://www.
Il Patto per l’Inclusione
L’Ambito di Dalmine ha organizzato il lavoro attraverso:
- un’Equipe multidisciplinare composta da un coordinatore per i Patti di inclusione, 3 tutor educativi e 3 assistenti sociali
- all’interno dei comuni di ciascun presidio territoriale (Zanica, Osio Sotto e Dalmine) operano un Assistente Sociale e un Tutor dedicati alla presa in carico dei beneficiari e del loro nucleo familiare. L’assistente sociale del RdC assume un ruolo di Case Manager per i beneficiari segnalati e presi in carico
- l’Assistente Sociale del comune in cui risiede il beneficiario è costantemente informato dall’Assistente Sociale dedicata al RdC e partecipa a momenti di lavoro allargati come l’Equipe multidisciplinare, convocata periodicamente e composta dagli operatori dei servizi specialistici che hanno in carico il beneficiario
Il percorso di presa in carico del beneficiario
In previsione della sottoscrizione di un Patto di Inclusione, il cittadino entra in contatto con gli operatori del RdC ed inizia un percorso schematizzabile nel modo seguente:
I possibili esiti dell’analisi preliminare
L’analisi preliminare si conclude con un’esito che orienta il progetto attraverso 4 tipologie e bisogni specifici:
L’équipe di lavoro
La gestione del RdC è garantita da una Équipe Multidisciplinare composta da un coordinatore responsabile, 3 assistenti sociali e 3 educatori professionali con funzione di Tutor. La suddivisione territoriale nei tre presidi, coincidente con l’organizzazione dell’area dei servizi per minori e famiglia consente di avere su ogni territorio una coppia di lavoro stabile e univoca per il processo di integrazione con il complessivo sistema dei servizi, a partire da quello comunale.
I due operatori identificati per ciascun presidio assumono funzione di case manager con il compito di realizzare la micro-progettazione sia degli interventi rivolti alla famiglia sia delle azioni che i singoli beneficiari si impegneranno a compiere, mantenendo un livello alto di condivisione e confronto con il servizio sociale comunale.
La coppia di lavoro composta da Assistente sociale RdC e Tutor è il riferimento per le differenti fasi della presa in carico . Viene attribuito alla figura dell’Assistente Sociale il compito prioritario di svolgere la funzione di raccordo con la collega comunale, acquisendo pratiche e modalità organizzative proprie di ciascun Comune.
La funzione di segretariato sociale viene così integrata con quella del sistema di presa in carico di soggetti fragili e afferenti all’area della povertà.
I Progetti Utili alla Comunità (PUC)
La misura del RdC prevede che sia per i beneficiari sottoscrittori del Patto per il Lavoro che del Patto per l’Inclusione si attivino nel comune di residenza dei Progetti Utili alla Collettività per almeno 8 ore settimanali aumentabili fino a 16.
I Comuni sono responsabili dei PUC e li possono attuare in collaborazione con altri soggetti.
Oltre a un obbligo, i PUC rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività:
La misura prevede poi dei casi di esonero/esclusione dai PUC e precisamente se il beneficiario:
Queste in sintesi le caratteristiche dei PUC